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Definizione pesi velivolo


Nella progettazione di un velivolo, il primo passo da compiere consiste nel definire il suo peso massimo al decollo, in relazione alle sue specifiche di progetto (autonomia, numero di passeggeri, etc.).

Per alcune categorie di velivoli, come per i velivoli ultraleggeri, il peso massimo al decollo è già definito/limitato dalle normative (ad esempio 450 kg per i velivoli ultraleggeri).

Per la definizione del peso massimo al decollo possiamo utilizzare la seguente formula.

Aircraft design progettazione velivoli velivolo aereo aerei aeroplano aeroplani progetto definizione pesi peso massimo decollo

dove

Wto = peso massimo al decollo

Wpl = carico pagante

Wcr = peso dell’equipaggio di condotta del velivolo ed assistenti di bordo

We = peso a vuoto del velivolo

Wf = peso del combustibile

We/Wto = frazione del peso a vuoto

Wf/Wto = frazione di carburante


Carico pagante Wpl

Il carico pagante è costituito dai passeggeri, dai loro bagagli, delle merci, dall’eventuale carico bellico

Per convenzione si assume quanto segue.

Peso singolo passeggero = 83,00 Kg (183 lb)

Peso bagaglio singolo passeggero = 19.96 Kg (44 lb)

Il peso totale dei passeggeri sarà quindi dato

Peso totale passeggeri = numero passeggeri x (peso passeggero + peso bagaglio passeggero)

Per i velivoli cargo, il carico pagante è ancora di più la specifica di progetto (ossia si progetta il velivolo in base al peso ed alla tipologia delle merci che gli si richiede di trasportare. Ad esempio i velivoli cargo militari dovranno essere conformati per il trasporto di mezzi militari)

Per i velivoli militari, come carico bellico si intende il peso degli armamenti che si richiede al velivolo di trasportare.


Peso equipaggio Wcr

Il peso dell’equipaggio è dato dal peso dei piloti (equipaggio di condotta) e dal peso degli assistenti di bordo. Per convenzione si assume quanto segue.

Peso singolo componente dell’equipaggio = 79,40 kg (175 lb)

Peso bagaglio membro equipaggio = 13.60 Kg (30 lb)

Il peso totale dell’equipaggio sarà quindi dato da:

Peso equipaggio = n° membri equipaggio x (peso membro equipaggio + peso bagaglio membro equipaggio)

Frazione peso a vuoto We/Wto

In merito alla frazione del peso a vuoto, si fa riferimento al seguente diagramma, che è stato tracciato in base ai dati dei velivoli esistenti.

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Sopra l’asse delle ascisse è riportato il peso massimo al decollo (nel diagramma indicato con Wo) e sopra l’asse delle ordinate è riportata la frazione del peso a vuoto.

Come si nota, la frazione del peso a vuoto We/Wto varia fortemente al variare della tipologia di velivolo.

Varia anche, in modo tutt’altro che trascurabile, con il variare del peso massimo al decollo (e quindi con ill variare del carico pagante e della quantità di carburante imbarcato).

Il modo di procedere nella consultazione del diagramma sopra riportato dovrà essere il seguente.

Si individua tra i velivoli esistenti quello più similare a quello che vogliamo progettare.

Supponiamo, ad esempio, che vogliamo progettare un aeroplano monomotore dell’aviazione generale, quadriposto (pilota più tre passeggeri), con circa 1000 km di autonomia chilometrica.

Nell’esempio, il velivolo esistente più rispondente a tali requisiti, è il Cessna 172

Tale velivolo presenta un peso massimo al decollo di 1113 kg

Individuo quindi sopra l’asse delle ascisse il valore del peso massimo al decollo di 1113 Kg (nella scala metrica che è riportata sopra al diagramma).

Con una linea verticale intercetto la retta rappresentante i velivoli monomotori dell’aviazione generale.

Dal punto individuato, traccio poi una linea orizzontale fino ad intercettare l’asse delle ordinate.

Nell’esempio riportato, il valore di We/Wto risulta essere di circa 0.585.

Per poter individuare con maggior precisione la seconda cifra decimale, si può ricorrere alla trasposizione matematica in formula del precedente diagramma, riportata nella seguente tabella.

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Si utilizza la formula

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Nel caso del nostro esempio, che è riferito ad un monomotore dell’aviazione generale,

Wto = 1113 kg

A = 2.05 (valore per unità di misura metriche)

C = -0.18

Kvs = 1 (tale coefficiente è diverso da 1 solo nel caso di velivoli con ala a freccia variabile)

Sostituendo i valori nella formula si ottiene

We/Wto = 0.580

Il calcolo mostra che la lettura del diagramma era stata sufficientemente corretta.

Nel caso in cui si adottasse il materiale composito (fibra di carbonio e resina epossidica) per il nostro velivolo, il valore di We/Wto dovrà essere moltiplicato per un fattore correttivo pari a 0.95 (non per gli autocostruiti in composito, che sono già stati considerati nel diagramma e nella tabella).


Frazione di carburante Wf/Wto

Anche in questo caso si fa riferimento a dei diagrammi e tabelle elaborati in base ai dati dei velivoli esistenti. Nel caso dei velivoli ad elica si possono utilizzare due metodi di calcolo, uno che fa riferimento ad un diagramma ed un secondo metodo denominato come metodo delle “frazioni di carburante”.

Per i velivoli a getto, in questa fase iniziale della progettazione, è utilizzabile solo il metodo delle frazioni di carburante

Cominciamo ad esaminare i metodi di calcolo relativi ai velivoli ad elica.


Velivolo ad elica.

Iniziamo prendendo in esame il primo metodo che fa ricorso al seguente diagramma

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Sopra l’asse delle ordinate viene riportata la frazione di carburante Wf/Wto.

Sulle ascisse è riportato invece il valore dato da

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dove

Cp = consumo specifico del motore

R = autonomia chilometrica del velivolo

A = allungamento alare del velivolo

Per la determinazione dell’allungamento alare possiamo considerare la seguente tabella.

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Anche questa tabella fa riferimento ai dati dei velivoli esistenti.

Nel caso del nostro esempio, in cui abbiamo considerato un velivolo monomotore dell’aviazione generale, assumiamo di conseguenza un valore dell’allungamento alare pari a 7.6.

Per la determinazione del consumo specifico possiamo fare riferimento invece alla seguente tabella.

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All’interno della tabella consideriamo la tipologia del velivolo e la fase di crociera.

Nel nostro esempio abbiamo considerato un velivolo monomotore a pistoni quadriposto.

Per questo velivolo, nella fase di crociera, abbiamo un consumo specifico variabile tra 0.5 e 0.7 lb/hp/hr. Il velivolo che stiamo considerando avrà una potenza modesta (160hp per il Cessna 172)

Assumiamo quindi un valore di Cp = 0.5 lb/hp/lb

Ricordando che nell’esempio volevamo un’autonomia di 1000 km, abbiamo tutti i dati per utilizzare il diagramma relativo alla determinazione della frazione di carburante Wf/Wto.

Cp = 0.5 lb/hp/lb

R = 1000 km = 540 Nm (nella formula il valore deve essere espresso in miglia nautiche).

A = 7.6

Di conseguenza

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Posso quindi ora individuare sopra l’asse delle ascisse il valore appena calcolato. Traccio di conseguenza una linea verticale fino ad intercettare la curva riportata sopra il diagramma.

Dal punto individuato traccio una linea orizzontare fino all’asse delle ordinate. Individuo in questo modo il valore della frazione di carburante We/Wto a me necessaria.

Individuo in questo modo il valore We/Wto= 0.151

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Tale risultato lo posso verificare con il secondo metodo, chiamato delle “Frazioni di carburante”. Tale metodo considera le varie fasi di missione del velivolo in fase di progetto.

Tipicamente i profili di missione sono le seguenti.

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Nel caso del nostro esempio, di un momomotore a pistoni dell’aviazione generale, il profilo di missione è quello corrispondente alla semplice crociera. Con tale metodo, nel nostro caso la frazione di carburante Wf/Wto si calcola con la seguente formula.

Wf/Wto = 1.06 ( 1 – A x B x C x D x E x F x G x H)

dove

A = frazione di carburante per l’accensione e riscaldamento motore = Wfa /Wto

dove Wa = peso del carburante consumato nell’accensione e riscaldamento motore


B = frazione di carburante per il rullaggio= Wfb /( Wto – Wfa)

dove Wb = peso del carburante consumato per il rullaggio.


C = frazione di carburante per il decollo= Wfc /( Wto – Wfa - Wfb)

dove Wc = peso del carburante consumato per il decollo.


D = frazione di carburante per la salita = Wfd /( Wto – Wfa – Wfb - Wfc)

dove Wd = peso del carburante consumato per la salita.


E = frazione di carburante per la crociera = Wfe /( Wto – Wfa – Wfb – Wfc - Wfd)

dove We = peso del carburante consumato per la crociera

.

F = frazione di carburante per la discesa = Wff /( Wto – Wfa – Wfb – Wfc – Wfd - Wfe)

dove Wff= peso del carburante consumato per la discesa.


G =frazione di carburante per l’attesa=Wfg /( Wto–Wfa–Wfb–Wfc–Wfd–Wfe-Wff)

dove Wfg= peso del carburante consumato per l’attesa.


H =frazione di carburante atterraggio-rullaggio=Wfh /( Wto–Wfa–Wfb–Wfc–Wfd–Wfe-Wff-Wfg), dove Wfh= peso del carburante consumato per l’atterraggio e rullaggio.

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I valori delle frazioni di carburante delle varie fasi (ad eccezione della fase di crociera e di attesa), si possono ricavare dalla tabella sopra riportata.

Per quanto riguarda la fase di crociera, e quindi la frazione di carburante che avevamo indicato con la lettera E, essa dipende dall’autonomia richiesta al nostro velivolo.

Nel nostro esempio era richiesta un’autonomia di 1000 Km, ad esempio alla quota di crociera di 2000 m. Occorre in questo caso prendere in considerazioni le formule dell’autonomia chilometrica di Breguet e con esse ricavare la frazione di carburante della fase di crociera.

Per i velivoli ad elica

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dove

R = autonomia chilometrica espressa in miglia statutarie

Cp = consumo specifico dei motori a pistoni in fase di crociera

ηp = rendimento propulsivo dell’elica in fase di crociera

L/D = efficienza aerodinamica del velivolo in fase di crociera

375 = fattore correttivo per la conversione delle unità di misura

Dalle tabelle riportate in precedenza, possiamo individuare i valori di L/d, ηp e Cp in fase di crociera del nostro velivolo.

Per i velivoli monomotori, in fase di crociera, abbiamo che

L/D = 9 (consideriamo il valore medio tra 8 e 10 indicato in tabella)

ηp = 0.80

Cp = 0.5 lb/hp/lb (il valore varia tra 0.5 e 0.7 in tabella; avendo il velivolo che andiamo a progettare una potenza modesta consideriamo il valore di 0,5)

Quindi nel caso del nostro esempio, in cui era richiesta un’autonomia di 1000 km, equivalente a 621 miglia statutarie otteniamo sostituendo i valori

E = 0.891

In modo analogo, possiamo calcolare la frazione di carburante relativa all’attesa che abbiamo indicato con la lettera G.

Occorre in questo caso però utilizzare la formula di Breguet relativa all’autonomia oraria (non più quindi quella relativa all’autonomia chilometrica).

Abbiamo quindi che (la formula richiede che la velocità venga espressa in mph)

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dove

t = tempo di attesa espresso in ore

Cp = consumo specifico dei motori a pistoni in fase di attesa

ηp = rendimento propulsivo dell’elica in fase di attesa

L/D = efficienza aerodinamica del velivolo in fase di attesa

Va = velocità velivolo in attesa = 0.8 Velocità di crociera, espressa in mph

375 = fattore correttivo per la conversione delle unità di misura

Dalle tabelle riportate in precedenza, possiamo individuare i valori di L/d, ηp e Cp in fase di attesa del nostro velivolo (velivolo monomotore)

L/D = 11 (consideriamo il valore medio tra 10 e 12 indicato in tabella)

ηp = 0.70

Cp = 0.5 (il valore in tabella varia tra 0.5 e 0.7, avendo il velivolo che andiamo a progettare una potenza modesta, consideriamo il valore di 0,5)

Nel nostro esempio, si suppone che il velivolo debba avere una velocità di crociera di 100 kts, di conseguenza

Va = 0.80Vc = 80 kts = 92 mph

Come tempo di attesa, considero per il nostro velivolo un tempo di 30’, quindi

t = 0.5 h

Posso quindi sostituire tutti i dati e ricavare la frazione di carburante relativa all’attesa.

G = 0,992

Ho quindi tutti i parametri per calcolare la frazione di carburante relativa al nostro velivolo.


Wf/Wto = 1.06 ( 1 – A x B x C x D x E x F x G x H)


Wf/Wto = 1.06 ( 1 – 0.995 x 0.997 x 0.998 x 0.992x 0.891 x 0.993 x 0.992 x 0.993)

Il coefficiente correttivo 1.06 tiene conto dell’aggiunta del carburante di riserva, che comporta un aumento del 6% del carburante necessario per la missione.

Wf/Wto = 0.152

Praticamente, con i due metodi, si ottiene lo stesso risultato.

Primo metodo (tramite diagramma): We/Wto= 0.151

Secondo metodo (frazioni di carburante): Wf/Wto = 0.152


Velivolo a getto

Come scritto all’inizio del capitolo, in questa fase iniziale della progettazione, per il calcolo della frazione di carburante del velivolo a getto risulta conveniente soltanto il metodo delle frazioni di carburante.

La procedura è la stessa vista nel caso dei velivoli ad elica, occorre fare attenzione però che le formule di Breguet per l’autonomia sono differenti da quelle usate per l’elica (le formule di Breguet per il velivolo a getto sono defferenti da quelle per il velivolo ad elica).

In particolare abbiamo che

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dove

R = autonomia chilometrica espressa in miglia nautiche

Cj = consumo specifico dei motori a getto in fase di crociera

L/D = efficienza aerodinamica del velivolo in fase di crociera

Mentre per fa fase di attesa si avrà

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dove

t = tempo di attesa espresso in ore

Cj = consumo specifico dei motori a getto in fase di attesa

L/D = efficienza aerodinamica del velivolo in fase di attesa

I vari valori dei parametri rientranti nelle formule, come i valori delle frazioni di carburante per le altre fasi di missioni differenti da quelle di crociera ed attesa, si possono individuare nelle tabelle precedenti che riportiamo di nuovo qui di seguito.

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Nella tabella sopra riportata si possono individuare i vari parametri relativi alla fase di crociera e a quella di attesa, in relazione alla tipologia del velivolo a getto progettato.

Nella tabella seguente si individuano i valori tipici delle frazioni di carburante per le fasi differenti da quelle di crociera e di attesa.

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Abbiamo quindi ora tutti i parametri per calcolare il peso massimo al decollo del nostro velivolo. Considerando la formula riportata all’inizio di questo capitolo,

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la possiamo applicare al velivolo che abbiamo considerato come esempio, ossia il monomotore quadriposto, con autonomia di 1000 chilometri, velocità di crociera di 100 kts a 2000 m.

Il velivolo in oggetto sarebbe un velivolo da diporto, non prevede quindi che i passeggeri e l’equipaggio abbiano del bagaglio a loro seguito.

Si ha quindi quanto segue

Wpl = peso di tre passeggeri e relativo bagaglio = 3 x (83+0) = 249 kg

Wcr = peso di un pilota più relativo bagaglio = 79.40 + 0 = 79.40 kg

We/Wto = 0.585

Wf/wto = 0.172

Di conseguenza

Wto = (249 + 79.40) / (1 – 0.580 –0.152) = 1225 kg

Il risultato ottenuto è molto buono, considerando il fatto che il Cessna 172 presenta un peso massimo al decollo di 113 Kg

La differenza, di circa 100 kg, è da imputare al fatto che il Cessna 172 è caratterizzato da un’aerodinamica del’ala in grado di fornire un’efficienza superiore alla media dei velivoli similari.

Se nel metodo delle frazioni di carburante si fosse assunta nella fase di crociera un’efficienza L/D=9.5, invece del valore medio pari a 9.0 (e nella fase di attesa un valore di L/D=10.5 invece del valore assunto di 10.0), il risultato sarebbe stato molto prossimo ai 1113 kg del peso preso come riferimento (Cessna 172). Da questo esempio risulta essere molto evidente che, già in fase di prima progettazione, bisognerebbe avere chiaro cosa si voglia progettare.

Avendo già definito in modo chiaro le specifiche richieste al velivolo

  • si prende il valore del consumo specifico più idoneo, all’interno del suo campo di variazione indicato nelle tabelle precedenti. Nel nostro caso il consumo specifico variava da un valore di 0.5 a 0.7 lbs/hp/hr. Avendo predeterminato che il nostro velivolo avrebbe installato un motore con potenza modesta, si è assunto per il velivolo il valore minimo di Cp pari a 0.5 lbs/hp/lbs

  • si prende il valore il valore più idoneo dell’efficienza aerodinamica. Se si è predeterminato che l’ala del velivolo dovrà avere un valore di efficienza superiore alla media dei velivoli similari, si adotterà un valore di L/D superiore al valore medio indaco nelle precedenti tabelle. Nel nostro caso, in tabella, il valore dell’efficienza variava tra 8 e 10 nella fase di crociera; avendo predeterminato un valore superiore alla media per il nostro velivolo si può andare adottare un valore pari a 9.5 invece del valore medio di 9.

Avendo già predeterminato a priori, le specifiche di progetto del velivolo (bassa, media, alta potenza del motore; bassa, media o alta efficienza aerodinamica), si può fare una stima ancora più precisa già in questa fase iniziale di progetto, del peso massimo al decollo Wto del nostro velivolo, come si è evidenziato nell’esempio sopra riportato. Si riportano di seguito i dati del velivolo di esempio.

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