La
resistenza aerodinamica totale è costituita da più componenti,
precisamente da quattro componenti. Una di queste componenti è la
resistenza aerodinamica di interferenza. Essa, come dice il nome stesso,
è dovuta all'interazione fra i flussi d'aria che avvolgono le
differenti parti del velivolo. In altre parole, ad esempio, il flusso
d'aria che interessa la superficie alare, va ad influenzare, disturbare,
il flusso d'aria che bagna la fusoliera. Questo genera turbolenza la
quale tende ad ostacolare il moto del velivolo (in parole più semplici
vi è una specie di aspirazione che tende a trattenere il velivolo).
Questa reciproca influenza
dei
flussi d'aria si ha nelle zone di interszione tra le varie parti
dell'aereo. Quindi nell'intersezione tra ala e fusoliera, tra fusoliera e
piani di coda; tra ala e motori (se questi sono vincolati all'ala), tra
fusoliera e motori (se questi sono vincolati alla fusoliera. Tale
resistenza aerodinamica di interferenza è tanto maggiore se
l'intersezione tra le varie parti del velivolo avviene in modo brusco, con
spigoli vivi. Per ridurre quindi la componente di interferenza della
resistenza aerodinamica, occorre addolcire il più possibile tali zone di
intersezione. E' quindi utile applicare delle carenature (quasi sempre in
vetroresina)
che
raccordino tali zone di intersezione. Molto importante è ad esempio la
carenatura della zona di raccordo tra ala e fusoliera (vedi lavagna
sopra), essendo importante la superficie dell'ala. Molta cura viene
posta inoltre all'interferenza aerodinamica tra la zona dei motori e e
l'ala o fusoliera alla quale sono vincolati. Molto accurata è quindi la
progettazione delle gondole motrici (le nacelle), che devono posizionare
il motore ad una distanza opportuna dall'ala o dalla fusoliera, per
ridurre al minimo l'interferenza aerodinamica tra le due parti del
velivolo. Questo è molto evidente nei velivoli commerciali dove i
motori sono appesi sotto le ali. Importante è anche la carenatura che
avvolge il motore stesso per ridurre la resistenza aerodinamica. Tali
soluzioni elencate sono molto evidenti anche negli aerei ultraleggeri,
quindi nel campo dell'aviazione ultraleggera e del volo sportivo vds. A
titolo di esempio si può pensare alla carenatura in vetroresina tra ala
e fusoliera adottata sui velivoli Asso di Bepi Vidor. Altro esempio è
lo splendido lavoro effettuato per la carenatura del motore
dell'ultraleggero Jet Fox 97 dell'azienda EUROALA (vedi relativo
articolo della nostra redazione). Soprattutto per gli ulm avanzati che
come specifiche hanno alte prestazioni in termini di velocità e di
autonomia, l'uso di tali accorgimenti aerodinamici è fortemente
consigliato.
Ing.
Massimiliano Ghielmetti; docente di Aerotecnica
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